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N°27 - L'arcivescovo A. Ciliberti al 2°Convegno: 22.04.2007
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Grazie, Gesù, per averci regalato Nuccia. Alleluia!


SALUTO E RIFLESSIONE SU NUCCIA TOLOMEO rosa
Dell’Arcivescovo Mons. Antonio Ciliberti
Al 2° Convegno - Parrocchia di San Giuseppe – 22 aprile 2007


Volentieri e con grande affetto saluto tutti voi nel Signore e mi compiaccio di questo
incontro particolare, nel quale, sotto la guida particolare di Padre Pasquale e di Don Salvino,
questa comunità che l’ha avuto assai vicino, intende conoscere meglio, per amarla di più,
questa singolare nostra sorella, Nuccia Tolomeo.
Mi dispiace di non potere rimanere a lungo tra voi, ma voglio dirvi un pensiero, che mi
è venuto proprio ascoltando questa presentazione di stasera e gli interventi di questa saggia
sorella, di questa santa figlia di Dio.
Al suo contatto, attraverso la mediazione di Radio Maria, e non solo, si sono
riproposte diverse figure con storie e condizioni di vita differenti, a volte contraddittorie e
contrastanti. Lei ha dato a tutti una indicazione sicura, che ha sperimentato nella gioia della
sua vita. Questa sera, rifacendomi a un pensiero di un grande pensatore, Pascal, vorrei dare
un’indicazione che può essere utile e opportuna per tutti, così come seppe fare questa sorella
santa. Secondo questo pensatore, gli uomini si dividono in tre categorie.
La prima è fatta di quei ricercatori della verità, che si impegnano, e ritrovata la verità
l’assaporano nella pienezza della gioia. Questi sono uomini ragionevoli e felici. I santi sono
uomini e donne ragionevoli e felici, perché il loro primo impegno è stato quello di ricercare la
verità, e la verità ha un nome ‘Dio’. Trovatala hanno vissuto questo rapporto intenso di
indefettibile comunione con Lui, perché Dio non è lassù, nelle altezze dell’iperuranio, è
accanto ad ogni uomo: Cristo è Dio, fatto nostro fratello. Nuccia dice in un modo
inequivocabile a tutti la gioia della ricerca della verità, il dono della verità, il dono che
Dio vuole fare di se stesso ad ogni ricercatore di questo mondo.
Poi c’è ancora un’altra categoria, che è quella di coloro i quali si mettono in ricerca,
ma non trovano la verità. Questi sono uomini ragionevoli, ma non sono felici.
La terza categoria è quella di coloro i quali non si mettono in ricerca e quindi non
possono incontrare la verità. Questi sono uomini irragionevoli e infelici.
Sulla testimonianza di Nuccia, carissimi, stasera, questo è l’augurio che formulo a
ciascuno di voi, che possiate mettervi sempre alla ricerca di Dio, incontrarLo come verità e
sostanza di beatitudine somma, perché possiate davvero essere uomini e donne ragionevoli e
felici. Ve lo auguro con tutto il cuore.