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ESUMAZIONE (Cronaca)e PREGHIERA di Mons. Arcivescovo
Venerdì 17 settembre alle ore 10 sono state compiute presso il cimitero di Catanzaro l’esumazione e la ricognizione dei resti mortali della Serva di Dio Gaetania Tolomeo, detta Nuccia. Erano presenti, oltre l’Ecc.mo Arcivescovo di Catanzaro-Squillace Mons. Antonio Ciliberti, il promotore di giustizia Padre Carlo Fotino, superiore del convento del Monte, il notaio Alberto Lorenzo, il vice postulatore della causa di beatificazione Padre Pasquale Pitari, il cappellano del Cimitero Don Andrea Perrelli, il dottore Francesco La Cava della Medicina Legale, l’Assessore alla cultura del Comune di Catanzaro Signore Antonio Argirò, la Dirigente della gestione del territorio Architetto Carolina Ritrovato, il direttore dei servizi cimiteriali Dottore Luigi Franco, le cugine di Nuccia, Anna, Ida e Silvana Chiefari, il fotografo Michele Merola, l’amico fraterno di Nuccia Lucio Ranieri e gli operai del cimitero.
La suddetta ricognizione è legata alla venerazione che la chiesa tradizionalmente rivolge alle reliquie dei santi, i quali sono l’espressione massima della umanità redenta da Dio e, per questo, sono indicati dalla chiesa come modelli di vita per le loro virtù eroiche e ritenuti validi intercessori presso Dio. La Serva di Dio, di cui il 24 gennaio scorso si è conclusa la causa diocesana di beatificazione e canonizzazione, sarà onorata di una sepoltura privilegiata nella cappella del Crocifisso della chiesa del Monte in Catanzaro, perché il suo messaggio di fede, di speranza e di amore trovi la massima eco presso il popolo di Dio e nella società. La Giunta della Regione Calabria, Dipartimento “Tutela della salute – Politiche sanitarie”, in data 15 giugno 2010 dava l’autorizzazione, mentre la Congregazione delle Cause dei santi, accogliendo benevolmente l’istanza dell’Arcivescovo di Catanzaro-Squillace, tramite il Postulatore Padre Florio Tessari, consentiva in data 21 giugno 2010 l’esumazione e la traslazione dei resti mortali della S.d.D. nella chiesa del Monte, allegando un’Istruzione.
L’Arcivescovo, concluse le operazioni tecniche della ricognizione, ha officiato una piccola liturgia della Parola, ricordando la vita santa della sorella Nuccia alla luce del mistero pasquale di Cristo morto e risorto. Così ha pregato Mons. Arcivescovo:
“Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù dai morti, a una speranza viva per un’eternità che non si corrompe e non marcisce. Ascolta la preghiera che rivolgiamo a Te per questa nostra sorella defunta, fedele servitrice della parola di verità e che ha ottemperato con la sua vita alla volontà di Dio.
Carissimi, abbiamo assistito a un particolarissimo rito che è riservato a coloro i quali, durante l’esperienza terrena, in questa valle di lacrime hanno vissuto in maniera esemplare la loro fede, testimoniandola nella semplicità della vita. E’ giusto, allora, contemplare la nostra sorella Nuccia, che,
nonostante le condizioni fragili della nostra umanità segnata, ha vissuto sempre la sua vita nello splendore di questa verità e ha ottemperato con impegno la responsabilità costante alla divina volontà. Coloro che vivono così l’esperienza della terra saranno certamente partecipi alla vittoria di Cristo sulla morte per la risurrezione all’eternità della vita, a una vita vissuta in una profonda comunione con Dio, e, perciò, nella beatitudine somma. E’ nello splendore della luce della risurrezione, accanto alla beata Trinità, che noi vogliamo contemplare la nostra sorella Nuccia, che, durante l’esperienza terrena, ci ha fecondato con l’esemplare testimonianza della sua vita. E’ questo il modo per dare un senso compiuto alla nostra esistenza terrena, diversamente così striminzita e così limitata nella sua essenzialità. In misura in cui vivremo in conformità alla parola del Signore, ottemperando alla sua divina volontà, avremo fondata certezza che il nostro cammino, dopo questa esperienza di terra, sarà orientato e avviato nella casa del Padre, dove Gesù, come ci ha assicurato, è andato a preparare un posto per i suoi”.
Momentaneamente i resti mortali della S.d.D. raccolti in una cassetta bianca, entro cui è stata inserita una copia del Verbale firmato dai presenti, furono collocati presso la cappella dei Cappuccini (Simone-Lo Bello) a 10 metri a sinistra della seconda scala del cimitero centrale di Catanzaro. Il 1 novembre 2010 sono stati traslati nella chiesa del Monte, dove sono stati collocati nella cappella del Crocifisso, dopo una celebrazione ricca di partecipazione di clero e di cittadinanza.
(Alcuni piccoli resti sono stati conservati per le reliquie).
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